Le Direttive Europee 2002/91/CE e 2006/32/CE sono le linee guida di riferimento in Europa per la certificazione energetica e richiedono agli stati membri europei di provvedere affinché gli edifici di nuova costruzione e gli immobili esistenti che subiscono ristrutturazioni importanti, soddisfino requisiti minimi di rendimento energetico.
Questo riguarda soprattutto “la quantità di energia effettivamente consumata o che si prevede possa essere necessaria per soddisfare i vari bisogni connessi ad un uso standard dell’edificio, compresi, fra gli altri, il riscaldamento e il raffreddamento”.
L’Attestato di Certificazione Energetica deve essere messo a disposizione in fase di costruzione, compravendita o locazione di una costruzione e in esso devono essere riportati “dati di riferimento che consentano ai consumatori di valutare e raffrontare il rendimento energetico dell’edificio” oltre alle “raccomandazioni per il miglioramento del rendimento energetico in termini di costi-benefici”.
L’introduzione della certificazione energetica sta determinando nuove condizioni di mercato alle imprese e ha posto le premesse affinché progettisti e il costruttori rispondano ai requisiti dettati dalla normativa che attua in Italia la direttiva 2010/31/UE sull’efficienza energetica degli edifici. Questa sta innovando profondamente le modalità costruttive degli edifici e dei connessi impianti di climatizzazione attraverso un approccio integrato nella progettazione: si guarda più all’armonia tra aspetti puramente estetici o funzionali e efficienza energetica.
Nel nostro caso specifico abbiamo raggiunto la Classe A+ per la climatizzazione invernale e la Classe 1 per la climatizzazione estiva. |